Di cosa è fatta una protesi di ginocchio?

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Scopri i materiali, la loro durata e la sicurezza garantita dalle ultime tecnologie

Hai mai pensato a cosa c’è davvero dentro una protesi di ginocchio? Molte persone, quando scoprono di dover affrontare un intervento, si chiedono: che materiale mi metteranno dentro? Mi darà fastidio? Quanto durerà?

Le protesi di ginocchio moderne sono il risultato di anni di ricerca, studi clinici e innovazione tecnologica. Oggi vengono utilizzati materiali progettati per resistere a milioni di movimenti, per durare decenni e per essere perfettamente tollerati dal corpo umano.

Non sono pezzi di metallo qualsiasi, ma strumenti di alta precisione, costruiti per restituire libertà e qualità di vita. Ecco cosa devi sapere se stai valutando o hai già in programma un intervento di protesi di ginocchio.

Di cosa è fatta una protesi di ginocchio

Una protesi di ginocchio sostituisce le superfici articolari usurate, cioè quelle parti in cui l’osso e la cartilagine non riescono più a garantire uno scorrimento fluido. In pratica, l’articolazione danneggiata viene sostituita con componenti artificiali che imitano i movimenti naturali del ginocchio.

I materiali utilizzati non sono scelti a caso: devono garantire resistenza, durata e biocompatibilità, cioè devono integrarsi perfettamente con il corpo senza provocare reazioni.

Le componenti principali sono due parti metalliche e un inserto centrale in materiale plastico molto resistente. Il risultato è un’articolazione che scorre in modo fluido e stabile, riducendo il dolore e permettendo di tornare a camminare, salire le scale, fare sport leggeri.

Le leghe metalliche: il cuore della protesi

Il metallo è la struttura portante della protesi. Le leghe più utilizzate sono:

  • Cromo-cobalto: una lega estremamente resistente all’usura e alla corrosione. È il materiale più usato nelle componenti femorali (la parte superiore del ginocchio). Mantiene la forma nel tempo e garantisce movimenti fluidi, anche dopo anni di utilizzo.
  • Titanio: leggero, biocompatibile e capace di integrarsi bene con l’osso. È spesso usato per la componente tibiale, quella che poggia sulla gamba. Grazie alla sua porosità, favorisce l’osteointegrazione, cioè la crescita naturale dell’osso intorno alla protesi.

Esistono anche materiali più rari, come il tantalio, ancora più biocompatibile e adatto in casi particolari, per esempio in pazienti con revisioni complesse o allergie. Questi metalli sono studiati per non rilasciare sostanze nocive e per resistere a lungo dentro l’organismo, senza rischi di rigetto o tossicità. 

Il corpo umano non sente il metallo: non provoca rumori, non si surriscalda, non si raffredda con il clima. È completamente neutro.

Le protesi di ginocchio in metallo: solidità e affidabilità.

Il polietilene: la parte che fa scorrere tutto

Tra le due componenti metalliche si trova una piccola parte di plastica molto speciale, chiamata polietilene ad altissimo peso molecolare. È l’inserto che consente alle due superfici di muoversi senza attrito, proprio come faceva la cartilagine naturale.

Il polietilene moderno è incredibilmente resistente: può sopportare milioni di movimenti senza deformarsi. Nelle protesi di ultima generazione viene cross-linkato, cioè trattato in modo da migliorare la sua compattezza, e spesso arricchito con vitamina E, che ne aumenta la durata grazie all’effetto antiossidante.

Ceramica e polietilene: materiali innovativi per le protesi di ginocchio.

Il risultato è un materiale che resiste all’usura per oltre vent’anni, con un attrito bassissimo. Per il paziente, questo si traduce in movimenti più fluidi, meno rumore e maggiore comfort nella vita quotidiana.

E la ceramica?

La ceramica è usata più spesso nelle protesi d’anca, ma in alcuni casi viene applicata anche al ginocchio. Offre un contatto ancora più liscio e un’ottima resistenza al graffio. Ha però un limite: è più fragile dei metalli, quindi viene impiegata solo in progetti specifici o per pazienti allergici ai metalli.

Protesi anallergiche: una soluzione per tutti

Una domanda che ricevo spesso è: se sono allergico ai metalli, posso fare l’intervento?

La risposta è sì. Oggi esistono protesi anallergiche, realizzate con titanio puro o rivestite con materiali che isolano completamente il nichel e gli altri metalli potenzialmente allergizzanti. Ci sono anche soluzioni in ceramica o con rivestimenti speciali in zirconio.

Per sicurezza, prima dell’intervento, il paziente può eseguire test allergologici specifici: in questo modo la protesi viene scelta in totale tranquillità. L’obiettivo è evitare qualsiasi rischio di reazione e garantire un impianto perfettamente tollerato.

Come vengono fissati i materiali all’osso?

Molti immaginano che la protesi venga avvitata o inchiodata all’osso, ma non è così. Le componenti vengono fissate in due modi:

  1. Con cemento osseo – una colla biocompatibile che garantisce un ancoraggio immediato e molto stabile.
  2. Senza cemento (osteointegrazione) – in questo caso la superficie del metallo è porosa e permette all’osso di crescere dentro la struttura, stabilizzando naturalmente la protesi.

Entrambi i metodi sono sicuri e vengono scelti in base all’età, alla qualità dell’osso e al tipo di intervento.

Quanto dura una protesi di ginocchio?

Una delle domande più frequenti. La risposta è incoraggiante: una protesi moderna può durare 20 anni o più, in alcuni casi anche 25, se il paziente mantiene peso adeguato e un buon tono muscolare.

I materiali di ultima generazione sono progettati per ridurre al minimo l’usura. Il polietilene con vitamina E, ad esempio, ha una durata doppia rispetto alle versioni più vecchie. Le superfici metalliche sono altamente lucide per ridurre l’attrito e limitare la produzione di micro-particelle.

Naturalmente, la durata dipende da fattori individuali: età, livello di attività, tipo di sport, metabolismo osseo. Un controllo periodico radiografico è sufficiente per monitorare la stabilità nel tempo.

Si sente la protesi nel ginocchio?

Molti temono la sensazione di avere un pezzo di metallo dentro. In realtà, non si sente nulla. La protesi non ha terminazioni nervose, non trasmette segnali di dolore o di peso.

Nei primi mesi dopo l’intervento è normale avvertire una sensazione di estraneità o rigidità, come se il ginocchio fosse più pesante o tirasse un po’. Questo non è causato dal materiale, ma dai tessuti che si stanno adattando alla nuova articolazione.

Con la fisioterapia e la riabilitazione, il corpo si abitua e la sensazione svanisce. Dopo 3-6 mesi, la maggior parte dei pazienti riferisce di non accorgersi più di avere una protesi. Il ginocchio torna a muoversi in modo naturale, senza dolore e senza rumori fastidiosi.

Le protesi moderne: innovazione e sicurezza

Le nuove tecnologie hanno portato a una vera rivoluzione. Le protesi di oggi combinano materiali diversi per ottenere il meglio da ciascuno: una componente femorale in lega metallica di cromo-cobalto o titanio, un inserto in polietilene ad altissimo peso molecolare e una componente tibiale con rivestimento poroso che favorisce l’integrazione ossea.

Esistono persino protesi su misura, progettate con stampa 3D e pianificazione computerizzata, per adattarsi perfettamente alla struttura anatomica del paziente.

Capire di cosa è fatta una protesi di ginocchio aiuta a sentirsi più tranquilli. Sapere che dentro il corpo ci sono materiali studiati, sicuri e compatibili con la vita è il primo passo per affrontare l’intervento con serenità.

Le protesi moderne sono il frutto di decenni di ricerca e di esperienza clinica. Se stai per affrontare un intervento o hai dubbi sui materiali utilizzati, parlane con un ortopedico: non esitare a contattarmi o a passare per una visita specialistica.

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